Counseling Transpersonale
Il vissuto pregresso dell’essere umano è generalmente costellato di ferite non sempre rimarginate, che condizionano le scelte, influenzano i comportamenti e deragliano la direzione.
Il mindfulness counselor, più che aiutare l’individuo ad affrontare i segni del malessere e a ricucire i tagli inferti, dirige la sua intenzione di cura sulla persona per facilitarlo a costruire nel presente un più congruente concetto di sé, attraverso un processo di auto-esplorazione e consapevolezza.
Si pone in ascolto del suo mondo in modo attento, aperto, empatico e compassionevole, e allo stesso tempo, diventa lo specchio attraverso il quale il cliente può riconoscersi.
Questa restituzione lo riconsegnerà a stesso, lo renderà consapevole di ciò che egli è, e faciliterà la soluzione dei suoi conflitti, il riconoscimento e l’integrazione dei suoi bisogni, i suoi limiti, i suoi meccanismi di difesa, le sue qualità, i suoi talenti, i condizionamenti e il suo potenziale umano. L’ampliamento della sua visione garantirà la sua capacità di auto-valutarsi, orientarsi e auto-realizzarsi.
Durante il percorso, il terapeuta sosterrà il suo cammino senza invadere la sua libertà di scelta, nel pieno rispetto delle sue presenti possibilità, ma con la piena fiducia delle sue intime risorse e della sua capacità di comprendere le cause e liberarsi dalla sofferenza.
Tesi di Simonetta Zoppo
Il cuore illuminato
La trasformazione del dolore in consapevolezza e amore
nel Mindfulness Counseling
“…La parola carità, ci riconsegna la dimensione dell’alto,
dell’incommensurabile e dell’assoluto,
al di là del tempo, della transitorietà e da ogni vincolo.
Ci conduce all’esperienza dell’amore
compassionevole privo di un centro,
e alla perfetta beatitudine dell’Unità.
Essa è il regolatore dell’Universo manifesto
e comprende in sé l’anelito
volitivo, intelligente e amorevole dell’Energia Divina e l’abbraccio
includente
che ci conduce alla nostra interezza.
L’espressione Carità esprime ciò che ci è caro, e per questo, circondato
dalla nostra gentilezza e benevolenza. È uno stato dell’essere che si prende cura con la grazia del sentimento disinteressato che esprime.
E l’azione del cuore illuminato che non conosce separazione.
La sua energia, irradiante e magnetica, scaturisce da sé e arriva all’altro
senza imporsi.
Il suo abbraccio nutre e sostiene in silenzio, senza soccorrere.
La sua attenzione è presenza e premura amorevole;
la sua fiducia è incondizionata e la sua libertà è infinita.
Nei suoi insegnamenti, il Buddha ci rende consapevoli delle qualità
luminose del cuore. Le ha chiamate Dimore Divine o stati della mente
Incommensurabili.
I Brahma Vihara, sono quanto di più prezioso possiamo sperimentare e
realizzare nella nostra vita, e le soglie da attraversare per andare al di là di
ogni illusione. Esse sono l’Alfa e l’Omega, senza le quali il viaggio non si
compie e il ritorno a casa diventa periglioso e fitto di ostacoli
insormontabili. Il cuore è la loro dimora e il veicolo attraverso il quale
possono esprimersi, quando esso si apre al dolore e lo attraversa con
consapevolezza.
Ho scelto il centro energetico del cuore come argomento della mia tesi,
perché sento vibrare all’interno di me l’energia dell’amore che cura,
guarisce e varca le acque emotive del dolore. È la mia nota essenziale e la
cifra che segna l’assenza e la presenza di questa forza universale che
agisce silenziosa, anche quando le mie istanze separative mi allontanano
apparentemente da essa e retrocedo nelle antiche abitudini, che nutrono e
sostengono l’illusione. Ma il mio ritornare al centro, all’equilibrio, alla via
mediana è il seme e l’albero della mia esistenza.
La Sorgente e la presenza
testimoniante che consapevolizza e neutralizza ogni sofferenza.
Il viaggio che intrapresi molto tempo fa, per recuperare la dimensione
armonica del mio essere, ha dato vita a un’esigenza profonda di amore di
me e cura, di ascolto e compassione, di attenzione e presenza, di dialogo
interiore e co-creazione della mia realtà. Il dolore, mio grande compagno e
maestro, e la ricerca appassionata dei significati del vivere, mi hanno
condotta fin dove adesso sono, perfettamente non compiuta in un tempo
che resta sospeso in sé, perché aperto all’infinitezza che mi vive dentro.
Dunque, ancora in cammino; c’è ancora tanto da scoprire.
Tuttavia, esiste
qualcosa di profondo, che internamente mi spinge a fare dono di me, e a
mettere amorevolmente a servizio dell’altro il frutto dell’esperienza
vissuta…”
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